IL TUMORE DEL TESTICOLO


Descrizione
Anatomia
Incidenza e prevalenza
Tipi
Fattori di rischio
Diagnosi
Trattamento
Prognosi

Descrizione (torna su)

Il tumore del testicolo si sviluppa nei testicoli, gli organi riproduttivi maschili. I testicoli
sono posizionati in un sacchetto membranoso posto al di sotto del pene (lo scroto) e sono collegati ai dotti deferenti che trasportano lo sperma.
Producono le cellule riproduttive maschili (spermatozoi) ed il testosterone.
Il tumore del testicolo è trattato con successo in più del 95% dei casi.
tumoretesticolo1Struttura interna del testicolo

Anatomia

I testicoli sono formati da una massa di tubuli seminiferi all’ interno del quali si sviluppa lo sperma.
Inoltre all’ interno dei tubuli sono presenti le cellule del Sertoli, che proteggono e forniscono le sostanze nutrienti necessarie per lo sviluppo degli spermatozoi. Le cellule del Sertoli inoltre secernono l’ IF ( fattore inibente), coinvolto nella regolazione della produzione degli
spermatozoi.
Le cellule del Leydig sono situate negli spazi compresi fra i tubuli seminiferi e secernono il testosterone e l’ androsterone. Questi ormoni stimolano lo sviluppo degli organi sessuali,della barba, della massa muscolare e dei caratteri sessuali maschili.

tumoretesticolo2Visione al microscopio ottico
di una sezione istologica di testicolo: si notino i tubuli
seminiferi
e le cellule del Leydig negli spazi interstizilali

cancroprost1Visione laterale della pelvi maschile



Incidenza e prevalenza (torna su)

L’incidenza del tumore testicolare è in aumento. Secondo la Società Italiana
di Urologia, circa 2000 casi sono diagnosticati ogni anno nel nostro Paese.
La malattia è più frequente negli individui di età compresa tra i 18 e i 32 anni ed è circa 5 volte più comune nella razza caucasica che in quella nera. La Germania, la Scandinavia
e la Nuova Zelanda hanno la più alta incidenza mentre l’Asia e l’Africa la più bassa.

Tipi (torna su)

Nella maggior parte dei casi (95%) il tumore del testicolo insorge nelle cellule proliferanti (cellule germinali) da cui derivano gli spermatozoi.
Questi tumori vengono denominati tumori a cellule germinali (TCG),
sono più comuni negli individui di età tra i 20 e i 40 anni e sono curabili in più del 95% dei casi. Esistono a sua volta due tipi principali di TCG: seminomi e non seminomi. Un secondo tipo di tumori testicolari è rappresentato dai tumori stremali, che si sviluppano nei tessuti di sostegno del testicolo.

Circa il 40% dei TCG sono seminomi, classificati come tipici o spermatocitici. I seminomi tipici rappresentano il 90% di questo tipo. Causano spesso ingrandimento di un testicolo e/o
la presenza di un nodulo palpabile tipicamente non dolente. I seminomi spermatocitici si sviluppano lentamente, solitamente non si diffondono ad altre parti del corpo (non metastatizzano) e sono più comuni intorno all’età di 65 anni.

I Non seminomi  rappresentano il 60% dei TCG e si sviluppano nei giovani (solitamente fra i 15 e 35 anni). La maggior parte dei non seminomi contengono cellule di almeno due dei seguenti sottotipi:

  • Coriocarcinoma (raro, aggressivo, tende a metastatizzare)
  • Carcinoma embrionale (rappresenta il 20% dei casi, tende a metastatizzare)
  • Teratoma (solitamente benigno nei bambini, metastatizza raramente)
  • Tumore del sacco vitellino(il più frequente nel bambino, raro nell’ età adulta)

Il tumore del testicolo può anche svilupparsi nello stroma (tessuto di sostegno) e produrre ormoni. I tumori stromalirappresentano il 4% dei casi negli uomini e il 20% nell’età infantile. I tumori stromali comprendono i tumori delle cellule del Leydige i tumori delle cellule del Sertoli.

Il 75% dei tumori delle cellule del Leydig si sviluppano nell’ età adulta e il 25% nell’ infanzia. La maggior parte dei tumori di questo tipo sono benigni e sono trattati con successo con la chirurgia. Se il tumore metastatizza e , se non risponde bene a radio e chemioterapia, la prognosi diventa infausta.

I tumori delle cellule del Sertoli sono solitamente benigni; i tumori metastatici di questo tipo sono rari ma resistenti al trattamento.



I tumori secondari del testicolo originano da altri organi e diffondono successivamente al testicolo.Solitamente provengono dal sistema linfatico. Il linfoma testicolare è il tipo più comune. Anche altri tumori (per esempio i tumori della prostata, del polmone e della pelle) possono diffondersi ai testicoli.

Fattori di rischio (torna su)

I fattori di rischio principali per il cancro testicolare sono il criptorchidismo (una circostanza in cui i testicoli non discendono nello scroto, anche denominata testicolo ritenuto) e la sindrome di Klinefelter (una malattia congenita, che viene diagnosticata solitamente dopo la pubertà, causata da un cromosoma X supplementare, che provoca disfunzione dei testicoli
). Altri fattori di rischio includono storia familiare o personale pregressa di tumore del testicolo e un’anomalia genetica del cromosoma 12.

Cause

La causa del tumore del testicolo è tuttora sconosciuta.

Diagnosi (torna su)

La diagnosi del tumore del testicolo si basa sulla storia del paziente (anamnesi), la visita urologica e la diagnostica per immagini. All’ anamnesi vengono valutati eventuali fattori di rischio. Durante la visita l’ urologo palpa i testicoli e l’addome ricercando eventuali noduli,
rigonfiamenti o linfonodi ingranditi. Gli accertamenti diagnostici includono l’ecografia, la TAC e le analisi del sangue.

Autopalpazione testicolare

Gli urologi esaminano ordinariamente i testicoli durante la visita. Tuttavia l’ autopalpazione è consigliata dopo la pubertà, particolarmente per gli uomini ad aumentato rischio per tumore testicolare. L’individuazione precoce dei tumori testicolari aumenta le probabilità di successo del trattamento.

Il momento migliore per effettuare la visita è dopo un bagno caldo, quando la pelle dello scroto si distende. Si palpa delicatamente ogni testicolo con entrambe le mani. L’indice e il medio vanno disposti sotto il testicolo ed i pollici disposti sulla parte superiore. Si rotolano delicatamente i testicoli fra pollice e medio.

Un testicolo può essere più grande dell’altro: è normale. Inoltre a livello del polo superiore e della parte posteriore del testicolo è presente una struttura che immagazzina e trasporta lo sperma:è l’epididimo e non va confuso con un nodulo anormale.

Se si trova un nodulo anormale a livello della parte anteriore o laterale del testicolo è necessario consultare immediatamente un urologo. Se si sospetta che il nodulo sia di origine infettiva o infiammatoria si può prescrivere un trattamento conservativo. Se il nodulo non è
di natura infettiva si prescriveranno degli accertamenti per escludere la presenza di un tumore.



Diagnosi differenziale

Deve essere esclusa la presenza di una delle seguenti circostanze:

  • Accumulo di liquido nel testicolo (idrocele)
  • Tumore del sistema linfatico (linfoma) Cisti a livello delle strutture che trasportano lo sperma (spermatocele)
  • Vene ingrandite nel testicolo (varicocele)
  • Infiammazione dell’ epididimo (epididimite)
  • Torsione del testicolo

L’ ecografia utilizza le onde sonore per produrre un’immagine del testicolo su uno schermo. Questo accertamento determina se una massa è benigna (per esempio, un idrocele) o un nodulo solido. Un nodulo solido nel testicolo è solitamente di natura tumorale.

tumoretesticolo4Aspetto ecografico di un seminoma

Quando un nodulo solido è rilevato all’ecografia, viene effettuata una TAC del bacino, dell’addome e del torace per determinare se il tumore si è diffuso ai linfonodi o ad altri organi.

Analisi del sangue

Determinati tipi di tumore del testicolo rilasciano nel sangue determinate sostanze (cosiddetti “markers tumorali”). I non-seminomi aumentano il livello di una proteina, l’ alfa-fetoproteina (AFP), i seminomi e i nonseminomi aumentano il livello di un ormone, la gonadotropina corionica umana (HCG) e i seminomi e i nonseminomi in stadio avanzato aumentano il livello di un enzimia denominato Lattico-deidrogenasi (LDH). Le analisi del sangue che misurano i livelli di queste sostanze sono usate per diagnosticare il tumore del testicolo e, in alcuni casi, per determinare l’ evoluzione e la diffusione della malattia.

La biopsia testicolare rappresenta l’ atto diagnostico principale. Durante questa procedura l’ urologo effettua una incisione a livello inguinale e rimuove il testicolo senza incidere
lo scroto. Rimuove un campione di tessuto sospetto dal testicolo e lo invia ad esaminare al microscopio mentre il paziente è in anestesia sul tavolo operatorio (esame istologico intraoperatorio). Se l’ esame istologico indica la presenza di un tumore il testicolo viene rimosso insieme al relativo funicolo spermatico (insieme del deferente vasi e nervi del testicolo), altrimenti vieni riposizionato nello scroto.

Trattamento (torna su)

Il trattamento per tumore del testicolo dipende dallo stadio della malattia. A volte, dopo l’ orchiectomia chirurgica si rende necessaria l’ aggiunta della radio e/o della chemioterapia. Alcuni pazienti scelgono di conservare il loro sperma in una banca del seme prima del trattamento per assicurarsi la fertilità.

Chirurgia

L’ orchifunicolectomia radicale consiste nella rimozione chirurgica del testicolo e del funicolo spermatico mediante incisione inguinale. Viene effettuata sotto anestesia generale o regionale e dura circa un’ ora. La maggior parte dei pazienti rimane almeno una notte in ospedale.

Se la TAC indica che il tumore del testicolo ha metastatizzato ai linfonodi si rende necessaria l’ aggiunta di chemio o radioterapia a seconda del tipo tumorale. In caso di persistenza delle metastasi linfonodali dopo chemioterapia si deve ricorrere alla loro rimozione chirurgica denominata Linfoadenectomia retroperitoneale.

La linfoadenectomia retroperitoneale viene eseguita sotto anestesia generale, richiede una grande incisione e solitamente dura 4 – 6 ore.

Le complicanze associate con la linfoadenectomia retroperitoneale includono le seguenti:

  • Reazione avversa all’ anestesia
  • Immobilità transitoria dell’ intestino
  • Lesioni agli organi,vasi sanguigni e nervi circostanti
  • Infezione
  • Sterilità (causata da lesioni ai nervi con conseguente eiaculazione retrograda)
  • Raccolta di linfa in addome (linfocele)

I pazienti sottoposti ad orchiectomia possono scegliere se avere una protesi testicolare impiantata chirurgicamente nello scroto. La protesi è molto simile ad un testicolo normale ed offre ottimi risultati estetici.

Radioterapia

La radioterapia usa i raggi X ad alta energia per distruggere le cellule tumorali. Nel seminoma testicolare la radioterapia esterna (generata da una macchina al di fuori dell’ organismo) è spesso eseguita dopo l’ orchiectomia a scopo adiuvante ossia per rafforzare gli
effetti della chirurgia, uccidendo eventuali cellulare tumorali diffuse ai linfonodi.
Il seminoma testicolare richiede tipicamente una dose più bassa di radiazioni rispetto ad altri tipi di tumori.
Durante il trattamento, uno schermo è disposto a coprire il testicolo residuo in modo da conservare la fertilità.

Gli effetti secondari della radioterapia includono i seguenti:

  • Diarrea
  • Affaticamento
  • Nausea
  • Irritazione cutanea simile alla dermatite solare

Chemioterapia

La chemioterapia è un trattamento sistemico che usa farmaci per distruggere le cellule tumorali. In caso di tumore del testicolo viene eseguita per distruggere le cellule che residuano dopo la chirurgia. La chemioterapia può essere effettuata per via endovenosa, orale o intramuscolare.

I farmaci, utilizzati per lo più in associazione, includono i seguenti:

  • Cisplatino
  • Vinblastina
  • Bleomicina
  • Ciclofosfoammide
  • Etoposide
  • Ifosfamide

Gli effetti secondari della chemioterapia sono spesso severi ed includono la diarrea, l’ anemia, reazioni cutanee e disturbi di tipo neurologico.

Prognosi (torna su)

La prognosi del tumore del testicolo dipende dallo stadio della malattia alla diagnosi. Più del 95% dei casi oggi sono trattati con successo.