TUMORE ALLA VESCICA

Epidemiologia
Tipi istologici
Cause e fattori di rischio
Segni e sintomi
Diagnosi
Stadiazione
Tumori non muscolo-invasivi
Tumori muscolo invasivi
Terapia
Chirurgia
Chemioterapia
Radioterapia
Immunoterapia

La vescica è un organo cavo situato nella pelvi che svolge la funzione sia di immagazzinare che di espellere l’urina all’esterno. L’urina viene prodotta dai reni e trasportata nella vescica dagli ureteri. Attraverso la minzione l’ urina defluisce all’esterno tramite l’ uretra. La vescica è un organo cavo il cui rivestimento è composto da tre diversi strati. Lo strato più interno epiteliale è composto da un tipo particolare di cellule di rivestimento denominato epitelio di transizione, lo strato intermedio muscolare che con la sua contrazione espelle l’ urina all’ esterno ed un terzo strato di rivestimento costituito da tessuto grasso (grasso peri-vescicale) nella pelvi e dal peritoneo nella cavità addominale. Il tumore della vescica rappresenta il 90% circa di tutti i tumori dell’apparato urinario che comprende, oltre la vescica, anche altri organi quali il bacinetto renale, gli ureteri e l’ uretra.

Tumore alla vescica
Sezione laterale della pelvi maschile. La vescica contrae rapporti in basso con la prostata, in
avanti con l’osso pubico, in alto con le anse intestinali tramite il peritoneo e posteriormente con il retto. È formata da 3 strati di rivestimento: epiteliale, muscolare ed adiposo.

Epidemiologia  (torna su)

Il tumore alla vescica è un comune tumore urologico caratterizzato dal più alto tasso di recidiva di qualsiasi altro tipo di neoplasia. Secondo i dati dell’ Organizzazione Mondiale della Sanità, la più alta incidenza del tumore alla vescica si verifica nei paesi industrializzati, mentre quella più bassa in Asia e nel Sudamerica. L’ incidenza del tumore della vescica aumenta con l’età. Gli individui di età superiore ai 70 anni sviluppano la malattia con una frequenza tre volte superiore a quella dei soggetti di età compresa tra i 55 e i 69 e venti volte superiore a quella degli individui tra i 30 e i 54 anni. Il tumore della vescica è tre volte più comune negli uomini rispetto alle donne. Il tumore alla vescica rappresenta in assoluto il quarto tumore più frequente nel sesso maschile e l’ottavo in quello femminile. Il tumore alla vescica è più frequente nei soggetti di razza caucasica che in quelli di razza africana. In tutto il mondo vengono diagnosticati ogni anno approssimativamente 275.000 casi di tumore alla vescica e 108.000 persone muoiono a causa di questa malattia.

Tipi istologici  (torna su)

Il tipo istologico di tumore della vescica di più frequente riscontro deriva dall’ epitelio di rivestimento di tipo transizionale. Questo tipo di tumore viene definito pertanto carcinoma a cellule transizionali (CCT). Il secondo tipo di tumore vescicale per frequenza è il carcinoma squamoso.
Questo tipo di tumore è molto più aggressivo e deriva dalla trasformazione (metaplasia) delle normali cellule transizionali. I tumori vescicali sono distinti in superficiali quando sono limitati allo strato epiteliale interno e in infiltranti quando interessano gli strati muscolari e/o adiposo. Nei paesi industrializzati più del 90% dei tumori sono di tipo transizionale. Nei paesi in via di sviluppo invece, il 75% dei tumori alla vescica è costituito da carcinomi a cellule squamose causati dall’infezione dello Schistosoma haematobium, un agente parassita. Altri tipi rari di tumori della vescica includono il carcinoma a piccole cellule, l’ adenocarcinoma, il linfoma primario ed il sarcoma.



Cause e fattori di rischio  (torna su)

Esistono alcuni fattori che sono in grado di indurre lo sviluppo del tumore alla vescica. Il fumo di sigaretta è la causa di più del 50% dei tumori vescicali.
Altri fattori di rischio includono i seguenti:

  • Eta’
  • Infiammazione cronica della vescica
  • Infezioni dell’ apparato urinario ricorrenti
  • Dieta ricca di grassi animal
  • Fumo passivo
  • radioterapia Esterna
  • Storia familiare positiva per tumore della vescica (fattori genetici ereditari)
  • Sesso maschile
  • Infezione da Schistosoma haematobium (parassita presente in molti paesi in via di sviluppo)
  • Razza caucasica
  • Farmaci (ciclofosfamide)

Esistono inoltre alcuni agenti cancerogeni in grado di determinare l’ insorgenza di un tumore vescicale a cui sono esposti particolari classi di lavoratori. Gli operatori sanitari che sono a contatto con alcuni tipi di farmaci antineoplastici usati
in chemioterapia presentano un rischio aumentato.
Altre sostanza cancerogene sono la tintura dei capelli a cui sono esposti i parrucchieri e l’ anilina, un prodotto chimico utilizzato nell’ industria. Le categorie professionali che presentano un rischio aumentato di sviluppare un tumore alla vescica per l’ esposizione diretta ad agenti cancerogeni sono le seguenti:

  • Macchinisti
  • Parrucchieri
  • Imbianchini
  • Pittori
  • Camionisti
  • radioterapia Esterna
  • Lavoratori operanti nel settore della gomma, nell’ industria chimica, metallurgica, tessile e nella lavorazione del cuoio

Segni e sintomi  (torna su)

Il sintomo principale del tumore alla vescica è il sangue nell’urina (ematuria). L’ ematuria può essere sia visibile a occhio nudo (ematuria macroscopica) oppure soltanto al microscopio (ematuria microscopica) ed è solitamente non dolorosa. Altri sintomi includono l’ urinare frequentemente (pollachiuria) e il bruciore (disuria).

Diagnosi  (torna su)

La diagnosi del tumore della vescica si basa sulla visita urologica, la diagnostica di laboratorio, la diagnostica per immagini e l’ endoscopia.
Durante la visita l’ urologo raccoglie la storia clinica del paziente al fine di identificare potenziali fattori di rischio quali il fumo, la categoria professionale e l’ esposizione ad agenti cancerogeni.
Le analisi di laboratorio impiegate nella diagnostica del tumore vescicale includono le seguenti:

  • Analisi delle urine per rilevare una ematuria microscopica
  • Esame citologico delle urine volto alla identificazione di eventuali cellule tumorali espulse con la
    minzione
  • Urinocoltura per escludere infezioni dell’apparato urinario

La diagnostica per immagini si basa sull’ecografia dell’ apparato urinario, la TAC, la risonanza magnetica e la scintigrafia ossea. L’ ecografia è in grado di diagnosticare una lesione sospetta che si aggetta nel lume della vescica. Quando la lesione è evidente è possibile prescrivere direttamente il ricovero del paziente per essere sottoposto a cistoscopia in narcosi associata a resezione trans-uretrale. In altri casi invece l’ ecografia mostra risultati falsi positivi, ossia può indicare erroneamente un tumore della vescica. Difatti una plica della mucosa vescicale, un calcolo o un lobo medio di una prostata ingrossata possono simulare la presenza di una neoplasia vescicale. Sia l’ ecografia che la TAC vengono impiegate per stabilire se anche l’ apparato urinario superiore è interessato dal tumore. Consulta a tal proposito anche la sezione del nostro sito riguardante il tumore della via escretrice. La TAC e la risonanza magnetica hanno un ruolo importante nella stadiazione della malattia muscolo-invasiva per stabilire la presenza di metastasi ad altri organi ed ai linfonodi. La scintigrafia ossea serve per escludere la presenza di metastasi scheletriche.

Tumore alla vescica
Tumore vescicale di grosse dimensioni visualizzato tramite esame ecografico. La lesione
aggetta nel lume dell’organo

 



La diagnostica endoscopica si fonda sulla esecuzione di una cistoscopia eventualmente associata ad una biopsia. Durante la cistoscopia, previa esecuzione di una anestesia, un sottile strumento dotato di una ottica endoscopica viene introdotto nella vescica. Tramite questo esame l’ urologo è in grado di rilevare eventuali anomalie vescicali.

Tumore della vescica
Aspetto di un tumore della vescica visualizzato alla cistoscopia.

 

Tramite la biopsia vengono prelevati campioni di tessuto a livello di lesioni sospette che vengono poi esaminati da un anatomo-patologo per la ricerca di cellule tumorali. Se l’ urologo rileva un tumore alla cistoscopia deve descriverne nella maniera più dettagliata possibile le caratteristiche quali la posizione, il numero, la dimensione, il tipo di crescita e l’ eventuale presenza di anomalie della mucosa. A tal proposito è molto utile per il referto dell’ esame avvalersi di un diagramma vescicale come quello qui sotto raffigurato.

Tumore alla vescica
Diagramma vescicale per il referto di una cistoscopia

Stadiazione  (torna su)

Una volta che l’urologo ha diagnosticato un tumore alla vescica, il passo successivo è determinarne lo stadio. Tramite la stadiazione, definita “staging” in inglese, si stabiliscono le caratteristiche fondamentali del tumore quali le dimensioni e il suo livello di diffusione nell’ organismo. Il sistema di stadiazione più diffuso è il TNM, acronimo che sta per Tumore, linfoNodo, Metastasi.
La procedura fondamentale sia per il primo approccio terapeutico sia per la stadiazione del tumore alla vescica è la resezione trans uretrale o TURB (Trans-Urethral Resection of Bladder). Tramite questa procedura l’ urologo introduce in vescica uno strumento denominato resettoscopio. Tale strumento ha la capacità sia di osservare la vescica sia di rimuovere il papilloma vescicale utilizzando una ansa elettrificata.

Neoplasia vescicale
Resettoscopio: strumento endoscopico per la resezione dei tumori vescicali. Lo strumento è
dotata di un’ansa elettrificata comandata da un elemento di lavoro.
Tramite questo strumento l’urologo è in grado di asportare una neoplasia vescicale

 

Gli obiettivi della TURB sono sia eseguire una corretta diagnosi sia rimuovere completamente tutte le lesioni visibili. E’ una procedura cruciale sia per la diagnosi che per la terapia del tumore alla vescica. L’ urologo che effettua la TURB come primo passo inserisce il resettoscopio ed ispeziona l’ uretra e la vescica. Piccoli tumori di diametro inferiore al centimetro vengono rimossi in blocco includendo anche parte del tessuto vescicale sottostante la lesione. Tumori di maggiori dimensioni vengono invece rimossi in varie tranche eseguendo più “ansate” che comprendono la porzione esofitica del tumore, il tessuto sottostante e i bordi della lesione. E’ importante utilizzare il meno possibile la cauterizzazione per evitare il deterioramento del tessuto. In alcuni casi durante la TURB possono essere prelevate tramite una pinza delle biopsie di aree vescicali sospette.

Neoplasia vescicale
Immagini di una TURB. L’urologo rimuove la neoplasia vescicale tramite l’ansa
elettrificata del resettoscopio. Il tumore viene resecato con movimenti da dietro verso avanti e dall’alto verso il basso. Il tumore viene resecato tramite varie ansate. Viene resecato e prelevato anche il tessuto muscolare sottostante il tumore. I margini ed il fondo dell’area resecata vengono accuratamente coagulati. Il materiale asportato viene inviato all’anatomo-patologo per una corretta stadiazione

 

Usualmente la TURB viene eseguita utilizzando una fonte di luce bianca allo Xeno. In alcuni casi particolari, al fine di migliorare la accuratezza diagnostica di questa procedura è possibile utilizzare una luce fluorescente (diagnosi fotodinamica del tumore alla vescica).
Il materiale resecato e prelevato durante la TURB viene inviato all’ anatomopatologo ed esaminato al microscopio. Il patologo a sua volta assegna uno stadio ed un grado al campione di tessuto.
Lo stadio si riferisce all’ubicazione fisica del tumore all’interno della vescica o, specificamente, alla profondità della penetrazione del tumore. Il carcinoma vescicale può essere superficiale o infiltrante. I tumori superficiali interessano soltanto il rivestimento più interno della vescica.
Si sviluppano nella direzione opposta al tessuto di rivestimento ed avanzano nella cavità vuota della vescica. I tumori infiltranti si sviluppano invece negli strati più profondi del tessuto vescicale e possono infiltrare il muscolo circostante, il grasso e/o gli organi circostanti. I tumori infiltranti sono molto più pericolosi dei tumori superficiali perché hanno maggiori probabilità di metastatizzare.
I termini “superficiale” ed “infiltrante”, sebbene ancora molto diffusi nella pratica clinica, secondo le nuove linee guida della associazione europea di urologia devono essere sostituiti con i termini “non muscolo-invasivo” e “muscolo-invasivo” rispettivamente.
Il grado del tumore è una valutazione del grado di aggressività del tumore che si basa sulle caratteristiche delle cellule viste al microscopio. La gradazione del tumore (in inglese “grading”) si fonda sulla valutazione dell’ “anaplasia” delle cellule, ossia sulla perdita “di differenziazione cellulare”. La gradazione del tumore indica quanto una cellula tumorale si discosta morfologicamente dalla sua controparte normale.
Il sistema di classificazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suddivide i carcinomi a cellule di transizione (CCT) in tre gradi che corrispondono a cellule bene (G1), moderatamente (G2) e mal (G3) differenziate.

  • Grado 1 (ben differenziato)
  • Grado 2 (moderatamente differenziato)
  • Grado 3 (mal differenziato)

Esiste una forte correlazione fra lo stadio ed il grado del tumore. Quasi tutti i tumori superficiali sono di basso grado (grado 1), mentre la maggior parte dei tumori muscolo-invasivi sono di alto grado (grado 3). Esiste inoltre una forte correlazione fra il grado del tumore e la prognosi (l’ evoluzione probabile di una malattia): i tumori superficiali hanno la maggiore probabilità di un esito favorevole.
Qui di seguito è riportato l’ultimo sistema TNM di stadiazione del tumore della vescica aggiornato nel 2009

T – Tumore
N – Linfonodi regionali
M- Metastasi a distanza
TX – Il tumore primitivo non può
essere valutato
NX – I linfonodi regionali non
possono essere valutati
MX – La metastasi non può
essere valutata
T0 – Nessun tumore primitivo N0 – Nessuna metastasi regionale
a linfonodi
M0 – Nessuna metastasi
TIS – Carcinoma in situ (“tumore
piano”)
N1 – Metastasi in un singolo linfonodo
< 2 cm
M1 – Metastasi presente
T1 – Il tumore invade il tessuto connettivo sotto l’epitelio (strato di superficie) N2 – Metastasi in un singolo linfonodo > 2 cm, ma < 5 cm di grandezza, o multipli linfonodi < 5 cm
T2 – Il tumore invade il muscoloT2a – Muscolo superficiale interessato (metà interna)T2b – Muscolo profondo interessato (metà esterna) N3 – Metastasi in un linfonodo > 5 cm di grandezza
T3 – Il tumore invade il tessuto grasso perivesicale (intorno alla vescica)T3a – microscopicamenteT3b – in modo macroscopico (per esempio, massa tumorale visibile a livello del tessuto esterno vescicale)
T4 – Il tumore invade uno dei seguenti organi: prostata, utero, vagina, parete pelvica, parete addominale

TUMORI NON MUSCOLO-INVASIVI  (torna su)

Il carcinoma in situ (CIS) dell’epitelio di transizione , anche conosciuto come TIS , è piuttosto raro. Diversamente dal tumore papillare, il CIS è un tumore piano, non rilevato. Le cellule tumorali del CIS non sono invasive, ossia non oltrepassano la membrana basale su cui poggia l’ epitelio.
Quando vengono rilevate nell’urina tramite un esame citologico, le cellule del CIS appaiono anaplastiche, ossia sembrano molto diverse dalle normali cellule transizionali della vescica. Alla cistoscopia il CIS può essere confuso con una infiammazione (cistite). La diagnosi di CIS viene eseguita tramite una biopsia vescicale della zona sospetta. Se non trattato il CIS evolve in circa il 54% dei casi in un tumore muscolo-invasivo. Purtroppo non esistono affidabili fattori prognostici in grado di predire l’ evoluzione del CIS.
I tumori superficiali, meglio definiti con il termine “non muscolo-invasivi”, appaiono alla cistoscopia come dei piccoli cavolfiori che crescono verso l’ interno della vescica. Questi tumori possono comparire come singole lesioni oppure essere multi-focali. Inoltre possono essere di varie dimensioni, da pochi millimetri fino a vari centimetri.



I tumori Ta sono piccole lesioni esofitiche a basso grado di malignità che non infiltrano il connettivo il connettivo sub-epiteliali. Tali tumori vengono talvolta impropriamente e volgarmente definito papilloma vescicale.
I tumori della vescica in stadio T1 invadono il connettivo sub-epiteliale. Fortunatamente il 70% dei tumori vescicali vengono diagnosticati nello stadio superficiale non muscolo-invasivo. Tuttavia, sfortunatamente i tumori superficiali hanno una elevata tendenza a recidivare, ossia a ripresentarsi in un secondo momento anche dopo la loro completa rimozione alla TURB. I tassi di recidiva variano dal 31% al 78%. Sono stati sviluppati dei calcolatori computerizzati in grado di predire le probabilità sia di recidiva che di progressione dei tumori T1. Tali modelli tengono in considerazione i seguenti elementi: numero dei tumori , dimensione del tumore, tasso di recidiva, stadio del tumore (Ta o T1), concomitanza di un CIS, grado del tumore. Un esempio di calcolatore vescicale è disponibile cliccando qui . Un tumore superficiale presenta un rischio a 5 anni di progredire ad uno stadio muscolo-invasivo compreso tra l’uno ed il 45%.

TUMORI MUSCOLO INVASIVI  (torna su)

I tumori T2 infiltrano il detrusore, il muscolo della vescica. I T2a infiltrano il muscolo superficialmente, mentre i T2b lo invadono in profondità. Questa distinzione è importante perché i T2b sono più aggressivi perché hanno la capacità di accedere al sistema linfatico e provocare metastasi a distanza sia ai linfonodi che ad altri organi.
I T3 sono tumori che coinvolgono tutto il muscolo della vescica fino ad infiltrare il tessuto grasso che racchiude la vescica (grasso peri-vescicale) e/o il peritoneo. Nei T3a tale infiltrazione è visibile solo al microscopio, mentre nel T3b è apprezzabile ad occhio nudo.
Il tumore alla vescica in stadio T4 invade gli organi circostanti: la prostata nel maschio, l’ utero e/o la vagina nella donna. I tumori T4b infiltrano la parete addominale e/o del bacino. Tali tumori sono generalmente inoperabili, ossia non dovrebbero essere rimossi chirurgicamente se non per scopi palliativi (alleviare le sofferenze del paziente). Possono causare sintomi dolorosi quali l’ ematuria, la minzione frequente e l’insonnia. In più il tessuto necrotico (morto) all’interno della vescica è spesso infetto. La terapia di questi tumori avanzati non è volta alla cura definitiva, ma solamente alla riduzione della sofferenza del paziente (palliazione).

Tumore alla vescica
I vari stadi del tumore della vescicaa. Spiegazione nel testo

 

Terapia  (torna su)

Il trattamento del tumore della vescica è strettamente connesso con lo stadio della malattia, il tipo istologico, lo stato di salute generale e l’ età del paziente. Le opzioni di trattamento sono rappresentate da chirurgia, chemioterapia, radioterapia ed immunoterapia. In alcuni casi, i trattamenti sono sinergici, ossia viene utilizzata una combinazione di vari tipi di terapie per ottenere il cosiddetto trattamento multimodale.

Chirurgia  (torna su)

Il tipo di intervento dipende dallo stadio della malattia. I tumori non muscolo-invasivi vengono trattati endoscopicamente tramite la TURB (resezione trans-uretrale). Come già scritto in precedenza la TURB è una procedura fondamentale sia per la diagnosi che per il trattamento del tumore della vescica.

Carcinoma vescicale
Immagine di resezione trans uretrale. L’urologo rimuove la neoplasia vescicale tramite l’ansa elettrificata del resettoscopio. Il tumore viene resecato con movimenti da dietro verso avanti e dall’ alto verso il basso. Il tumore viene resecato tramite varie ansate. Viene resecato e prelevato anche il tessuto muscolare sottostante il tumore. I margini ed il fondo dell’area resecata vengono accuratamente coagulati. Il materiale asportato viene inviato all’anatomo-patologo per la stadiazione.

 

I tumori muscolo-invasivi vengono invece trattati mediante la rimozione radicale dell’ organo (cistectomia radicale). Durante la cistectomia viene di norma anche effettuata la rimozione dei linfonodi (linfoadenectomia) loco regionali. Nei maschi, la procedura chirurgica standard è la cistoprostatectomia (rimozione della vescica e della prostata) con linfo-adenectomia pelvica (rimozione dei linfonodi pelvici). Di solito vengono rimosse anche le vescichette seminali. Esiste anche un tipo di cistectomia denominata nerve-sparing in cui è possibile conservare la funzione sessuale sia risparmiando i nervi erigendi sia lasciando in sede le vescichette seminali. Nelle donne affette da tumore della vescica T2-T3 l’ intervento chirurgico prevede l’ asportazione della vescica, dell’utero, delle ovaia, delle tube di Falloppio, della parete vaginale anteriore, dell’ uretra e la linfoadenectomia.

 

Cancro alla vescica
Condotto ileale. Dopo la rimozione della vescica i due ureteri vengono derivati sulla cute addominale tramite l’interposizione di un’ansa intestinale. A destra aspetto esterno della stomia. Due cateteri sono stati posizionati negli ureteri per drenare l’urina all’esterno

 

L’ intervento chirurgico più complesso prevede invece la creazione di una “neovescica”, ossia di un serbatoio confezionato con anse intestinale a cui vengono collegati sia gli ureteri che l’ uretra. Tale intervento elimina l’ esigenza di una derivazione urinaria e di una uro-stomia e consente al paziente di urinare tramite il pene in modo naturale. Tuttavia è bene sottolineare che il serbatoio intestinale non possiede né la contrattilità della vescica normale né la sua sensibilità. Pertanto per urinare il paziente deve essere istruito ad eseguire particolari esercizi di contrazione addominale e con il tempo e l’ esperienza riesce a percepire quando la sua neovescica si riempie. Le complicanze della neovescica includono l’occlusione intestinale, la presenza di muchi intestinali nell’ urina, la polmonite, il reflusso ureterale e la stenosi ureterale (impedimento al transito dell’ urina negli ureteri).

 

Papilloma vescicale
Neovescica ileale. Un segmento di anse intestinali viene impiegato per confezionare un
serbatoio per le urine. La neo-vescica viene collegata agli ureteri e all’ uretra per consentire al paziente una minzione naturale

Chemioterapia  (torna su)

La chemioterapia si fonda sulla somministrazione di farmaci al fine di eliminare le cellule tumorali.
Nei tumori superficiali i farmaci chemioterapici vengono instillati localmente direttamente in vescica tramite un catetere (instillazione endo-vescicale). Nei tumori superficiali con grado di rischio basso ed intermedio è sufficiente eseguire una singola instillazione endo-vescicale entro 24 ore dalla TURB. In casi di tumore con grado di rischio più elevato è invece necessario eseguire più instillazioni.
Nei tumori infiltranti invece, i farmaci vengono somministrati per via sistemica utilizzando sia la via orale che la via endovenosa. I farmaci possono essere somministrati sia prima (terapia neo-adiuvante) che dopo (terapia adiuvante) la cistectomia.
I farmaci più frequentemente usati per le instillazioni dei tumori della vescica superficiali sono la gemcitabina, la mitomicina e la doxorubicina.
I farmaci utilizzati per via sistemica sono la gemcitabina e il cisplatino.
Gli effetti collaterali dei farmaci chemioterapici per il cancro alla vescica includono i seguenti:

  • Dolore Addominale
  • Anemia
  • irritazione della vescica
  • infezioni
  • Affaticamento
  • Emicrania
  • Perdita dell’appetito
  • Nausea e vomito
  • Debolezza

Radioterapia  (torna su)

La radioterapia impiega le radiazioni per distruggere le cellule tumorali. La radioterapia esterna viene praticata tramite un macchinario che produce le radiazioni e le indirizza verso l’ organo da trattare. Mediante la radioterapia interna (brachiterapia) invece, alcuni “semi” radioattivi vengono impiantati direttamente nel corpo. Entrambi questi tipi di radioterapia possono essere utilizzati a scopo adiuvante dopo la cistectomia per eliminare eventuali cellule tumorali residue.
La radioterapia viene inoltre impiegata per alleviare i sintomi del tumore della vescica in stadio avanzato (trattamento palliativo). Gli effetti secondari del trattamento radiante includono l’infiammazione del retto (proctite), l’ incontinenza, l’irritazione cutanea, l’ ematuria, la fibrosi (accumulo di tessuto cicatriziale) e la disfunzione erettile.

Immunoterapia  (torna su)

L’immunoterapia, anche denominata terapia biologica, viene impiegata in alcuni casi di tumori superficiali della vescica. Questa terapia viene praticata al fine di aumentare la capacità del sistema immunitario di combattere il tumore.

L’ immunoterapia per il cancro alla vescica viene eseguita instillando direttamente in vescica tramite un catetere un vaccino derivato dai batteri che causano la tubercolosi (BCG). Questa terapia prevede un primo ciclo di 6 instillazioni endo-vescicali di BCG (induzione) a cui in alcuni casi può susseguire un secondo ciclo di altrettante instillazioni (mantenimento). Il BCG è un farmaco più efficace rispetto ai normali chemio-terapici ma è gravato da un più alto tasso di effetti collaterali ed è pertanto meno tollerato. La terapia endo-vescicale con BCG viene praticata nei carcinomi in situ (CIS), nei tumori vescicali non muscolo invasivi di alto grado (G3) o dopo una recidiva dopo un chemioterapico convenzionale. In caso di mancata risposta al BCG è possibile eseguire una cistectomia anche nei tumori della vescica non muscolo invasivi pluri-recidivi e/o di alto grado. Difatti, tali tipi di tumori hanno una capacità di progredire ad uno stadio muscolo-invasivo di circa il 50%, per cui si preferisce in questi casi eseguire una cistectomia anche se il tumore non infiltra ancora il muscolo.
Gli effetti secondari del BCG endo-vescicale includono l’infiammazione della vescica (cistite), l’infiammazione della prostata (prostatite) e sintomi simil-influenzali. La febbre alta (>39°) può indicare che i batteri sono entrati nella circolazione sanguigna (batteriemia). Questa circostanza è molto pericolosa e richiede un tempestivo trattamento antibiotico.

Sorveglianza medica

Il tumore della vescica ha un alto tasso di recidiva, ossia tende a ripresentarsi nel tempo. E’ addirittura il tipo di tumore con il maggior tasso di recidiva. Pertanto il follow-up (sorveglianza medica) riveste un ruolo fondamentale per questo tipo di neoplasia. Gli esami diagnostici che vengono utilizzati sono la citologia urinaria e la cistoscopia. Solitamente una cistoscopia viene eseguita ogni 3 mesi per i primi 2 anni e successivamente ogni 6 mesi.

Prognosi

Il tumore superficiale della vescica ha un tasso di sopravvivenza a 5 anni di circa l’ 85%. Il tumore infiltrante della vescica ha una prognosi meno favorevole. Circa il 5% dei pazienti con metastasi a distanza vive 2 anni dopo la diagnosi. Un carcinoma vescicale pluri-recidivante ha un comportamento aggressivo ed una prognosi infausta.

Prevenzione

Il modo migliore per ridurre il rischio è non fumare. Molti studi hanno indicato che anche bere liquidi in abbondanza ha un effetto benefico per la prevenzione.