Calcoli renali: alimentazione (testo con alcuni contenuti sponsorizzati)
Da quanto esposto sino ad ora appare chiaro che è di fondamentale importanza per la prevenzione e la terapia dei calcoli renali una appropriata alimentazione. Le alterazioni metaboliche hanno sicuramente un importante ruolo nel determinismo dei calcoli, tuttavia, anche le modifiche della dieta incidono notevolmente sulla frequenza di questa patologia.
Una corretta alimentazione e l’attività fisica possono ridurre l’incidenza della calcolosi. Questo paragrafo intende pertanto rispondere all’ annoso interrogativo: “calcoli renali: cosa mangiare?”.
Studi epidemiologici eseguiti in diverse aree geografiche hanno dimostrato che i calcoli renali hanno una maggiore incidenza nelle popolazioni che hanno un aumentato consumo di proteine animali. Un aumentato introito di proteine animali si traduce in una maggiore escrezione nelle urine di calcio, ossalato ed acido urico.
Questi fattori aumentano la probabilità di formare calcoli ai reni anche in soggetti sani che non presentano alcuna alterazione metabolica. Come descritto in precedenza, le purine, dalla cui degradazione si genera l’acido urico, sono contenute in grande concentrazione nelle proteine animali.
Vari studi hanno dimostrato che la restrizione di proteine nella dieta determina una riduzione di calciuria, ossalaturia, fosfaturia ed uricosuria ed un aumento della citraturia. In altri studi è stato inoltre dimostrato che una dieta ricca di frutta e verdure riduce il rischio di calcoli. La riduzione del sodio riduce il rischio di calcoli sia negli individui normali che negli stone formers. Se associati, riduzione sia del sodio che delle proteine animali, questi due fattori insieme dimezzano l’incidenza dei calcoli.
Anche l’obesità e la sindrome metabolica sono dei fattori di rischio. Paradossalmente, una eccessiva riduzione di calcio è nociva perché aumenta l’assorbimento di ossalati da parte dell’intestino. Alcuni pazienti pertanto possono beneficiare di un aumentato introito di calcio, specialmente se associato ai citrati.
Altro accorgimento utile nella dieta è limitare i cibi ricchi di ossalati e di evitare di ingerire alte dosi di vitamina C. Questo è particolarmente utile per i pazienti affetti da iperossaluria intestinale, malattie intestinali e soggetti operati di by-pass gastrico per obesità.
Presso il nostro centro, consigliamo ai nostri pazienti la seguente dieta per calcolosi:
- Bere quotidianamente almeno 3 litri di acqua povera di sodio
- Limitare il consumo giornaliero di carne a non più di 150 grammi al giorno
- Mangiare alimenti contenenti fibre (pane, riso, cracker integrali, verdure, crusca etc.)
- Limitare il consumo di alimenti contenenti ossalati ( rabarbaro, spinaci, cacao, tè, noci, nocciole )
- Assumere integratori a base di citrato di potassio e di magnesio come il breaston
- Evitare l’assunzione di megadosi di Vitamina C
- Ridurre l’introito di sale
- Bere non più di tre bicchieri di latte al giorno
Grazie all’adozione delle misure conservative descritte (dieta, assunzione di liquidi, riduzione del peso corporeo, tipo di acqua etc) è possibile normalizzare i fattori di rischio urinari. Dopo 3-4 mesi in cui il paziente ha seguito un corretto stile di vita, sarà necessaria una nuova valutazione clinica basata sugli esami di laboratorio (urine, ematici ed urine nelle 24 ore).
Se i parametri urinari ed ematici si sono normalizzati, il paziente stone former dovrà continuare lo stesso regime dietetico ed essere rivalutato con cadenza semestrale o annuale tramite esame delle urine delle 24 ore. Le visite mediche continuative sono necessarie, oltre che per monitorare la situazione, anche per esortare il paziente all’aderenza ad un corretto regime alimentare.
Invece, nel caso in cui persistono alterazioni metaboliche anche a seguito di una appropriata alimentazione e stile di vita, bisognerà instaurare una terapia farmacologica specifica.
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Specialista in Urologia ed Andrologia
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